Il corto delle sorelle Rohrwacher candidato all’Oscar che ha fatto piangere anche Cannes
Un collegio, una fetta di torta, e una bambina che dice no. Le pupille, gioiello di Alice Rohrwacher candidato all’Oscar nel 2023 e vincitore del Nastro d’Argento speciale, torna a brillare grazie alla sua attualità emotiva e simbolica. Un racconto ambientato durante la Seconda guerra mondiale che riesce a essere senza tempo, proprio come le favole più dure, quelle che parlano alla parte più profonda e disobbediente di noi. Nel cuore di un Natale silenzioso, in un collegio gestito da suore, la piccola Serafina si oppone a un ordine che sa di ipocrisia. Il suo gesto, non rinunciare a una fetta di torta per apparire più buona, la rende "cattiva" agli occhi dell’istituzione, ma autentica agli occhi dello spettatore.

Alice Rohrwacher dirige con lo sguardo limpido di chi conosce la potenza della disobbedienza. La sorella Alba, nei panni della Madre Superiora Fioralba, incarna con precisione la rigidità di un sistema che non ammette deviazioni. Il corto, ispirato a una lettera di Elsa Morante, non è solo una favola. È una dichiarazione di poetica. La Rohrwacher racconta la ribellione non come gesto violento ma come scintilla di vita, come atto di bellezza. In un mondo che punisce chi canta e chi balla, sono proprio queste le azioni che ci salvano. Le “pupille” non sono solo le bambine: sono occhi che osservano, che giudicano, che non abbassano lo sguardo.
Le sorelle Rohrwacher portano l'Italia sul podio del cinema che conta
Nel 2025, Le pupille non è solo un ricordo di celluloide: è un punto di partenza. Perché le sorelle Rohrwacher, Alice e Alba sono le vere protagoniste del Festival di Cannes. Non su un tappeto rosso qualsiasi, ma sedute dove si decide il futuro del cinema: in giuria. Alice è presidente della Caméra d’or, il premio che scopre i nuovi talenti. Alba siede nella giuria ufficiale della Palma d’Oro, accanto a Juliette Binoche e Halle Berry. Due donne, due artiste, due sorelle. Un simbolo potente di come il cinema italiano, quello che sa commuovere senza urlare, sia ancora capace di incantare il mondo.
Da Le meraviglie a Lazzaro felice, Alice ha costruito un immaginario dove realtà e sogno convivono. Alba, con la sua intensità mai urlata, ha dato volto e voce a personaggi che restano impressi. Insieme, continuano a raccontare un cinema che non ha paura di essere politico, poetico e profondamente umano. Il corto che ci ricorda perché amiamo ancora il cinema Le pupille è stato distribuito da Disney+, prodotto da Carlo Cresto-Dina con Alfonso Cuarón e Gabriela Rodriguez. Ma la sua vera forza sta nel modo in cui riesce a parlare di libertà, desiderio e solidarietà con un tono lieve, mai retorico. La fotografia di Hélène Louvart, l’interpretazione delle giovanissime attrici, il cameo di Valeria Bruni Tedeschi: ogni dettaglio contribuisce a quel piccolo miracolo che è il cinema fatto con cura. Non sorprende che questo corto abbia conquistato l’Academy. E non sorprende che, due anni dopo, le sorelle Rohrwacher siano diventate le madrine di un cinema che non chiede permesso per entrare nel cuore. Perché, a volte, basta una fetta di torta per cambiare il mondo.