Mario Martone riscrive Napoli: il capolavoro candidato a Venezia e ai David ora gratis su RaiPlay (solo per veri intenditori)

Non è Gomorra, non è Suburra, ma è qualcosa di più profondo quello che dirige Mario Martone: è Napoli che si guarda allo specchio, e lo fa con le parole di Eduardo.

Il Sindaco del Rione Sanità è uno di quei film che arrivano una volta ogni tanto. Diretto da Mario Martone, tratto da una delle opere più potenti di Eduardo De Filippo, racconta Napoli con una voce nuova e antica allo stesso tempo. Lo trovi ora su RaiPlay. Gratis. Ma non è un film qualsiasi. È un viaggio nell’anima di una città ferita e luminosa.

Francesco Di Leva è straordinario nei panni di Antonio Barracano. Non un boss. Non un giudice. Ma qualcosa di più ambiguo. Un uomo d’onore che impone giustizia con un suo codice morale. Intorno a lui ruotano Adriano Pantaleo, Massimiliano Gallo, Daniela Ioia e il collettivo teatrale NEST, che dal palco arrivano sullo schermo senza perdere un grammo di verità. Il risultato è potente. Un'opera teatrale trasformata in tragedia cinematografica, ambientata tra le campagne vesuviane e le tensioni del presente. Napoli c'è tutta, ma non quella da cartolina. Quella che pulsa sotto la pelle.

Mario Martone
Francesco Di Leva, Il sindaco del Rione Sanità

Mario Martone dirige il film che Napoli aspettava da anni

Antonio Barracano è il Sindaco non perché eletto. Ma perché tutti, nel quartiere, sanno che è lui a decidere. Interviene dove lo Stato non arriva. Media tra criminali e padri disperati. Tra figli armati e usurai senza scrupoli. Il suo potere nasce dal rispetto. Ma anche dalla paura. La sua villa, abusiva e sontuosa, è un tribunale alternativo. Uno spazio di giustizia sommersa. Quando Rafiluccio Santaniello bussa alla sua porta, chiede il permesso di uccidere suo padre. È qui che il film mostra tutta la sua forza. Barracano, nel ragazzo, rivede se stesso da giovane. E cerca una via diversa. Una riconciliazione. Una tregua nel sangue. Ma non sempre il bene basta. E il destino, in questa storia, ha il volto della tragedia.

Martone compie un’operazione rara: ringiovanisce Eduardo. Gli restituisce corpo, muscoli, rabbia. Fa parlare i protagonisti in dialetto, alternato all’italiano. Li colloca in un presente duro, dove la legge è spesso solo teoria. Francesco Di Leva è magnetico. Il suo Sindaco è un quarantenne carismatico, scattante, tormentato. Nulla a che vedere con l’interpretazione più anziana e saggia di De Filippo. Eppure il senso resta. La tensione morale. Il confine sfumato tra bene e male. La responsabilità di decidere per gli altri. E infine, il peso del sacrificio.

Il film ha conquistato Venezia, con il Premio Pasinetti, un Premio speciale a Di Leva e Gallo, e una candidatura al Leone d’Oro. Ha ricevuto anche quattro candidature ai David di Donatello, tra cui miglior film. Ma il riconoscimento più grande è nella voce del pubblico. In chi lo ha visto in sala per quei tre giorni speciali. E ora, su RaiPlay, può rivederlo. O scoprirlo per la prima volta. Il Sindaco del Rione Sanità è un film che ti resta dentro. Ti spinge a pensare. A prendere posizione. Non regala certezze. Ma mostra quanto sia fragile l’equilibrio tra giustizia e vendetta.

È un film da ascoltare, oltre che da guardare. Perché ogni parola pesa. Ogni gesto ha una storia. Ogni silenzio è un colpo al cuore. Guardarlo oggi è un atto necessario. Per capire cosa può ancora essere il cinema italiano. Per vedere come si può trasformare un classico in qualcosa di vivo. Urgente. Indimenticabile. Solo su RaiPlay. Solo per chi vuole ascoltare la voce più profonda di Napoli.

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