Stasera in tv, su Iris (canale 22) alle 21:14, Al Pacino è magnetico, Keanu Reeves è il volto della tentazione, Charlize Theron lascia il segno. Insieme, danno vita a un thriller soprannaturale che ha scosso una generazione.
L’avvocato del Diavolo arriva stasera in tv e, anche se sono passati quasi trent’anni dalla sua uscita, il suo impatto resta intatto. Anno 1997. Il regista Taylor Hackford dirige una storia che mette a nudo l’anima dell’uomo. Tra successo, vanità e libero arbitrio, nasce un film che Hollywood inizialmente rifiutò. Era troppo estremo, troppo filosofico. Troppo “strano” per i palati conservatori dei grandi studi. Eppure, oggi è considerato un cult assoluto. Il film è tratto dal romanzo omonimo di Andrew Neiderman. Ma a renderlo immortale sono i volti e le performance che lo abitano.
John Milton, l’enigmatico capo dello studio legale, è il Diavolo. Lo interpreta Al Pacino, in uno dei ruoli più iconici della sua carriera. Seducente, raffinato, ironico. Mai caricaturale. Keanu Reeves è Kevin Lomax, avvocato della Florida, vincente a ogni costo. Lo assume Milton. E da lì inizia la discesa. Charlize Theron è Mary Ann, sua moglie. La sua parabola è quella più struggente: una donna che si perde nel dolore, ignorata dal marito e distrutta dal Male.
Completano il cast Connie Nielsen, Jeffrey Jones e Craig T. Nelson. Ma ogni scena ruota intorno alla triade Pacino-Reeves-Theron. Il film fonde dramma legale e horror psicologico, anticipando molte produzioni moderne che hanno ridisegnato la figura del Diavolo al cinema.

Stasera in tv un film sulla scelta: tra bene, male e ambizione
L’avvocato del Diavolo non è solo una storia di demoni. È un film sulla responsabilità delle proprie azioni. Kevin Lomax vince tutte le cause. Anche quelle che fanno male. Ma quando accetta l’offerta di John Milton, entra in un mondo dove il confine morale si spezza. Il lusso di Manhattan. Gli onori pubblici. I clienti più ricchi. Ma anche il dubbio, la colpa, la follia. Mary Ann vede ciò che lui non vuole vedere.
La scena finale è indimenticabile. Non spoileriamo troppo, ma il film si chiude con un gesto estremo. E una domanda: è stato tutto reale? Il finale circolare, il richiamo alla vanità, la tentazione che ritorna: ogni elemento aggiunge strati di significato.
Il nome John Milton non è casuale. È un omaggio all’autore di “Paradiso Perduto”. E proprio come nel poema, anche qui Satana è affascinante e pericoloso. Keanu Reeves accettò un taglio di cachet per permettere la partecipazione di Pacino. Una scelta che dimostra quanto il film fosse importante per lui. Charlize Theron, appena 22enne, adottò il metodo Stanislavskij e ne uscì emotivamente sconvolta. Ma la sua interpretazione è una delle più toccanti degli anni ’90.
Oggi L’avvocato del Diavolo ha un valore culturale ineguagliabile. È uno di quei film che non invecchiano. Che si rigenerano con il tempo. Perché parla dell’uomo. Delle sue fragilità. Delle scelte che lo definiscono. Stasera in tv, su Iris, lasciati tentare. Perché come dice John Milton nella pellicola: “La vanità è decisamente il mio peccato preferito.”