Sono esplose su Netflix e Prime, ora Rai2 le porta in chiaro: dopo Mare Fuori, due serie cult sull'adolescenza

Mare Fuori ha lasciato un segno profondo. Non solo nel cuore del pubblico, ma anche nei piani editoriali della Rai. La fiction ambientata nel carcere minorile di Napoli ha conquistato giovani e adulti con una potenza emotiva fuori dal comune. Adesso, è il momento di proseguire quel racconto, ma con nuovi volti. E nuove storie. Quelle di ragazzi che si somigliano e si scontrano. Che cadono, si rimettono in piedi, si cercano.

Rai 2 ha deciso di scommettere su due titoli diventati veri e propri cult tra i giovanissimi. Due serie che hanno già brillato sulle piattaforme, una su Netflix, l'altra su Prime Video. La rete li porterà in seconda serata. Una fascia più intima, lontana dai riflettori del prime time. Ma forse proprio per questo più sincera.

A partire dal 6 giugno e poi dal 10 luglio, il pubblico della tv generalista incontrerà l’adolescenza contemporanea: Skam Italia e Prisma. Ma non quella edulcorata dei telefilm anni '90. Qui si parla di fragilità vere, identità fluide, disabilità, sessualità, religione, cyberbullismo, e soprattutto paura di non essere accettati.

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Ludovica Martino, Eva in Skam Italia

Da Netflix e Prime a Rai 2: quando la tv smette di giudicare e comincia ad ascoltare

Skam Italia e Prisma (che non a caso condividono la regia di Ludovico Bessegato), arrivano dopo il terremoto culturale provocato da Mare Fuori. E parlano lo stesso linguaggio: quello della verità. I protagonisti sono studenti, figli, amici, gemelli, ma prima ancora sono adolescenti in lotta con se stessi. La scuola non basta a contenerli. Le famiglie non sempre li capiscono. I social li mostrano ma non li raccontano davvero. Ed è proprio lì che si inserisce la narrazione. Le storie scorrono rapide ma profonde. Non ci sono filtri. Nessuna patina glamour. Solo vite reali. Sono fiction, sì. Ma sembrano documentari emotivi. Ogni episodio è una finestra aperta sulla fragilità. E anche sulla speranza.

Skam Italia è un racconto corale. Ogni stagione si concentra su un personaggio diverso. Ogni volta un punto di vista nuovo. Dalla ragazza musulmana che cerca di conciliare fede e desiderio, al ragazzo omosessuale che vive la ricerca della sua identità in un doloroso silenzio. Nessuno è solo un’etichetta.

Prisma è ancora più sottile. Segue due gemelli identici fuori, ma opposti dentro. Uno è timido e ferito. L’altro si traveste, esplorando il genere lontano dagli occhi di chi conosce. Entrambi sono interpretati dallo stesso attore. Un dettaglio che fa la differenza. I loro amici? Un microcosmo di insicurezze, euforia, prime volte e addii. Ma anche di rinascite. Ogni episodio ha un colore. Non per stile. Perché ogni emozione ha una sfumatura precisa. Perché ogni identità è unica. E raccontarla richiede rispetto, ascolto, cura.

Non è solo tv. È un esercizio di empatia. Un esperimento di coraggio. Una finestra aperta su una generazione spesso parlata, ma mai ascoltata davvero. Con questi due titoli, Rai 2 accoglie un nuovo pubblico. Un pubblico che non chiede eroi perfetti, ma imperfezioni che assomigliano a sé stesso. Lo fa in un momento particolare. L’estate, quando la tv rallenta. Ma forse è il momento giusto. Quando si è più liberi, più soli, più disponibili ad ascoltare.

Netflix e Prime Video li hanno già resi dei fenomeni. Ora tocca alla televisione generalista lasciarsi contaminare. Perché le storie vere, quelle che restano, non hanno bisogno del prime time per brillare. L’effetto Mare Fuori non è finito. È appena cominciato.

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