Quando la libertà inciampa nell'amore: un film necessario da (ri)vedere il 25 aprile.
Ci sono film che celebrano la Storia con la S maiuscola, e poi ci sono storie che raccontano il modo in cui quella Storia entra nel cuore, lo scompiglia, lo mette alla prova. Il film che vogliamo consigliare oggi per il 25 aprile è questo secondo tipo di storia. Una storia in cui la Resistenza non è solo il nome di una lotta collettiva, ma anche una vertigine interiore, un nodo che stringe l’anima e che ti fa sentire tutto il peso delle scelte. Non troverai scene madri con fucili puntati e proclami retorici. Troverai invece il silenzio tagliente delle Langhe, la nebbia che nasconde e rivela, e un ragazzo, Milton, che cerca l’amico Giorgio per salvarlo dai fascisti. Ma cerca anche, soprattutto, un pezzo di verità su un amore mai davvero nato.

L’ossessione per Fulvia, la ragazza che forse ha amato entrambi, diventa la vera miccia del suo viaggio. E quel che sembra una missione politica si intreccia con una faccenda del tutto privata, segreta, irriducibilmente umana. Diretto da Paolo e Vittorio Taviani, e tratto da uno dei romanzi più iconici di Beppe Fenoglio, questo film del 2017 è un racconto di guerra che non grida, ma sussurra. E nel sussurro lascia un’eco lunga. Guardare questo film il 25 aprile non è solo un esercizio di memoria, è un piccolo atto di ascolto. Perché qui la Resistenza non viene celebrata in modo oleografico, ma restituita nella sua dimensione più autentica: quella delle contraddizioni, dei sentimenti impastati con il fango, della paura che non cancella il coraggio ma lo rende più vero.
25 aprile: riscopri Una questione privata su RaiPlay
C’è un’Italia che combatte, sì. Ma ci sono anche dei ventenni che si domandano se amare significhi restare o fuggire. Se la libertà collettiva valga più della pace interiore. Se si possa combattere per tutti senza aver prima fatto pace con se stessi. Il talentuoso Luca Marinelli, con i suoi silenzi pieni e i suoi occhi troppo giovani per tutto quel dolore, regge la parte con una delicatezza disarmante. È impossibile non rivederci qualcosa di nostro, in quel modo in cui inciampa tra le scelte, tra l’amore e la Storia. Non aspettarti un finale chiuso o pacificante. Questo film non accarezza, punge. Non offre risposte, ma domande che restano appese.
E proprio per questo colpisce. Perché mentre tutti sembrano ricordarci cosa è stata la Resistenza, questo film ci costringe a chiederci cosa sarebbe stato di noi, in quel tempo. Avremmo avuto il coraggio di scegliere? E soprattutto: avremmo capito davvero cosa stavamo scegliendo? Il 25 aprile non è solo una data, è un’urgenza. È la necessità di ricordare che la libertà è fragile, personale, preziosa. Che dietro ogni pagina di storia ci sono volti, amori interrotti, dubbi che ancora oggi ci somigliano. E che a volte la battaglia più difficile da combattere è proprio quella che nessuno vede.