Stasera in tv c'è un film che ha segnato un'epoca. Un'opera che unisce azione, coraggio e sopravvivenza estrema. Alle 21:15 su Iris (canale 22), torna Daylight – Trappola nel tunnel, il thriller catastrofico con Sylvester Stallone al centro di un incubo sotterraneo.
Era il 1996 quando Daylight arrivava nelle sale di tutto il mondo. Incassò 159 milioni di dollari, diventando un cult internazionale tra i disaster movie. Eppure oggi pochi lo ricordano. Ecco perché questa messa in onda merita attenzione. La storia è semplice, ma potente. Un camion carico di rifiuti tossici si schianta in un tunnel sotto il fiume Hudson. L'esplosione è devastante. Il crollo intrappola decine di persone tra le macerie. Il tempo stringe. Il pericolo cresce.
Tra gas tossici, allagamenti e panico, un solo uomo tenta il salvataggio. È Kit Latura, interpretato da Stallone. Un ex capo dei soccorsi che torna in azione per salvare vite. Tra i superstiti, una drammaturga in fuga (Amy Brenneman), un atleta estremo (Viggo Mortensen), e un cast variegato che include anche Sage Stallone, figlio di Sylvester. La tensione è costante. Ogni scena aumenta la pressione. Il buio avvolge tutto. L'acqua sale. L'ossigeno cala. I nervi cedono. Ma la speranza resiste.
Daylight non è solo un film d'azione. È una storia di resilienza, sacrificio e solidarietà. Temi attuali, in un’epoca di disastri urbani e fragilità infrastrutturali. Non a caso, tre anni dopo, un evento simile colpì davvero il tunnel del Monte Bianco. Il film fu girato tra gli Studi di Cinecittà e giganteschi set allagati. Oltre 500 metri di tunnel ricostruiti per simulare crolli reali, fango, esplosioni. Tutto con effetti speciali pratici. Niente CGI. Solo acqua vera, paura vera, fatica vera.
Stallone girò le scene più dure nonostante soffrisse di claustrofobia. Proprio come aveva fatto anni prima in Cliffhanger con la sua acrofobia. Per lui, ogni film era anche una sfida personale. Il regista Rob Cohen appare in un cameo. Il figlio di Stallone recita tra i giovani prigionieri. Viggo Mortensen, ancora lontano da Aragorn, brilla nel ruolo dello scalatore arrogante. Ogni personaggio ha una storia. E ogni storia viene messa alla prova. Tra i riconoscimenti, una nomination agli Oscar per il miglior montaggio sonoro. Nel tempo, Daylight è diventato un oggetto di culto. Anche grazie all’orologio Panerai indossato da Stallone, che ha lanciato una linea chiamata proprio “Daylight”. Un piccolo dettaglio diventato mito.

Un disaster movie da riscoprire, stasera in tv
Perché guardarlo oggi, dopo quasi trent’anni? Perché il cinema catastrofico moderno ha perso qualcosa. Troppa CGI. Troppa freddezza. Daylight, invece, è tutto fisico. Tutto vero. Ti fa sentire lì dentro. Nel fango, nel buio, nel panico. È un film di tensione e umanità. Mostra come le persone cambiano quando la morte è vicina. Chi emerge, chi crolla, chi si sacrifica. Un microcosmo in un tunnel. La regia, ispirata a The Poseidon Adventure e The Towering Inferno, ha segnato una generazione. La struttura narrativa – gruppo bloccato, prove, decessi, catarsi – è stata imitata in decine di film successivi.
Ma Daylight resta unico. Per la fatica visibile negli attori, il realismo dei set e il coraggio di Stallone, che non fa il supereroe, ma l’uomo stanco che non molla. Se non lo hai mai visto, questa è l’occasione giusta. Se lo ricordi, rivederlo sarà un tuffo negli anni '90, tra effetti speciali artigianali e adrenalina pura. Stasera in tv, se non vuoi vedere questo piccolo gioiello italiano su Rai 3, su Iris, ore 21:15. Daylight – Trappola nel tunnel ti aspetta. Con il buio. L’acqua. E un cuore che batte forte. Fino all’ultimo respiro.