Stasera in tv, una delle migliori pellicole degli ultimi anni: premi e riconoscimenti a iosa.
Durante i giorni più incerti della Seconda Guerra Mondiale, L'ora più buia ci trasporta nel cuore pulsante di una crisi politica e militare che avrebbe potuto cambiare per sempre il destino dell’Europa. Diretto da Joe Wright, il film si apre nel maggio del 1940: la Germania nazista avanza inarrestabile, e il Regno Unito, con l’esercito bloccato a Dunkerque, si trova sull’orlo del baratro. In questo scenario teso e drammatico, Winston Churchill (interpretato da Gary Oldman) viene nominato Primo Ministro. Il cuore del film batte nella straordinaria interpretazione di Gary Oldman, che incarna Churchill con una potenza emotiva e una trasformazione fisica da manuale.

Merito anche del team di trucco e acconciatura che, grazie a un lavoro certosino, ha permesso all’attore di scomparire letteralmente nel personaggio. Non a caso, Oldman ha vinto l’Oscar, il Golden Globe, il BAFTA e il SAG Award come miglior attore protagonista, un en plein che raramente si vede nel panorama cinematografico. Accanto a Oldman, brillano Kristin Scott Thomas nei panni della moglie Clementine e Lily James nel ruolo della fedele segretaria Elizabeth Layton. Non mancano performance solide da parte di Ben Mendelsohn (Re Giorgio VI), Ronald Pickup (Neville Chamberlain) e Stephen Dillane (Visconte Halifax), che completano un cast corale di grande spessore.
Stasera in tv, Gary Oldman nel ruolo che l'ha reso uno dei migliori
La regia di Joe Wright riesce a trasformare riunioni di gabinetto e discorsi parlamentari in scene cariche di tensione, con una fotografia cupa e claustrofobica che riflette il peso delle decisioni che incombono sul protagonista. L’ora più buia si distingue per la sua capacità di trasformare un dramma politico in un racconto coinvolgente, quasi da thriller. Il conflitto interiore di Churchill — tra il dovere verso la nazione e i dubbi personali — viene esplorato con intensità e umanità. La celebre scena del discorso "We shall fight on the beaches" non è solo il climax emotivo del film, ma anche uno dei momenti più potenti del cinema storico degli ultimi anni.
Nonostante l’accuratezza storica complessiva, alcune sequenze romanzate — come l’incontro nella metropolitana — hanno fatto storcere il naso a diversi critici, che le hanno giudicate troppo melodrammatiche. Tuttavia, queste scelte narrative funzionano sul piano simbolico e contribuiscono a rafforzare l’impatto emotivo della pellicola. Con un incasso globale di 150 milioni di dollari a fronte di un budget di 30 milioni, la pellicola stasera su Iris non solo ha sbancato ai premi. Ha registrato dei numeri da capogiro anche al box office. Il pubblico ha premiato la forza del racconto e la qualità delle interpretazioni, confermando il film come uno dei migliori biopic degli ultimi anni.