Champagne, critiche a valanga per la fiction evento di Rai 1 su Peppino di Capri: cosa ha rovinato tutto

Champagne racconta Peppino di Capri su Rai 1, ma un difetto evidente ha scatenato i fan sui social. Ecco cos’è successo.

Champagne, Rai 1 e Peppino di Capri: quando la fiction promette troppo e mantiene a metà

Il film-tv Champagne – Peppino di Capri, andato in onda su Rai 1 lunedì 24 marzo 2025, era tra le fiction più attese dell’anno. La regia affidata a Cinzia TH Torrini, la narrazione biografica, la colonna sonora promessa come omaggio a una carriera leggendaria: gli ingredienti c’erano tutti. Eppure qualcosa non ha funzionato. L’intenzione era quella di celebrare Peppino di Capri, pseudonimo di Giuseppe Faiella, attraverso un racconto che alternasse emozione, musica e storia. Ma il risultato, per molti spettatori, è stato deludente.

A far discutere è stato proprio il modo in cui Champagne ha scelto di raccontare la storia dell’artista. Se da una parte il film ricostruisce con cura l’infanzia di Peppino, il suo orecchio assoluto e i primi concerti per i soldati americani a Capri, dall’altra trascura un elemento fondamentale: la sua musica. La fiction, della durata di oltre due ore, si concentra soprattutto sulle vicende sentimentali dell’artista, in particolare sul rapporto con Roberta, il primo amore, e in parte con Giuliana.

La fiction Rai ha avuto il merito di riportare in primo piano uno dei protagonisti della musica italiana dagli anni ’50 a oggi. Peppino di Capri, interprete di brani iconici come Roberta, Let’s Twist Again e naturalmente Champagne, ha lasciato un segno indelebile nel panorama musicale. Tuttavia, molti spettatori hanno sentito la mancanza di un vero approfondimento artistico. Alcuni hanno definito il film un “album di figurine posticce”, altri hanno scritto su X: “Altro che Champagne, questa è una gazzosa”.

Il cast, capitanato da Francesco Del Gaudio nei panni di Peppino e con la presenza di attrici come Antonia Truppo, Gaja Masciale e Arianna Di Claudio, ha convinto solo a metà. Gli attori fanno il possibile, ma spesso sembrano bloccati da una sceneggiatura poco incisiva. È proprio Antonia Truppo, apprezzata per il suo talento, a finire tra le critiche: “Persino la valida Antonia Truppo si aggira spaesata”, si legge tra i commenti.

Non sono mancati elogi alla fotografia e all’atmosfera d’epoca, ben ricostruita anche nei dettagli visivi. Ma per una fiction che porta il titolo Champagne, simbolo del successo musicale di Peppino di Capri, la scelta di sacrificare proprio la musica è sembrata un autogol evidente. “Abbiamo visto solo le sue storie d’amore”, ha scritto un utente. E in effetti, la carriera discografica di Peppino, lunga più di 60 anni, è rimasta sullo sfondo.

Il pubblico social non ci sta: la fiction non regge il confronto con le aspettative

La prima serata di Rai 1 si conferma, ancora una volta, lo spazio più difficile per chi tenta di proporre fiction biografiche. Soprattutto quando si tratta di raccontare personaggi amati come Peppino di Capri. Con Champagne, la Rai aveva l’ambizione di unire la musica italiana d’autore a una storia d’amore in grado di coinvolgere tutte le generazioni. Ma la ricezione sui social ha svelato una frattura netta tra intenzioni e percezioni.

Su Twitter/X, già durante la messa in onda, è esplosa la critica. Commenti come “Peppino non meritava una fiction tv di così basso livello” o “Tutto fuori luogo, fuori fuoco, fuori contesto” hanno trovato rapidamente eco. Anche chi apprezza la regista Cinzia TH Torrini, nota per la sua sensibilità artistica, ha fatto notare una certa “rigidità narrativa”.

Champagne
Fonte: Twitter/X

“Doveva essere un film incentrato sulla carriera, e invece ci siamo trovati in mezzo a una soap sentimentale”, scrive un utente deluso. In molti hanno fatto notare come la storia tra Peppino e Roberta abbia occupato la quasi totalità della narrazione, lasciando poco spazio alla complessità del personaggio pubblico. Eppure, parliamo di un uomo che ha saputo rinnovarsi in ogni decennio, attraversando l’epoca del twist, il boom economico, i cambiamenti sociali, senza mai perdere l’affetto del pubblico.

La scelta del titolo Champagne, che richiama uno dei suoi brani più noti, ha generato aspettative altissime. Molti fan si aspettavano un’esplorazione del successo musicale, dei momenti salienti sul palco, delle collaborazioni, e invece si sono trovati davanti a una storia forse troppo intima, troppo sentimentale. Un altro commento molto condiviso dice: “La storia musicale passa proprio in secondo piano”. E in effetti, è proprio la musica ad apparire come un semplice sottofondo.

In ogni caso, il merito principale resta quello di aver riportato in auge un artista che ha segnato la storia della canzone italiana, ma la sceneggiatura avrebbe dovuto osare di più. Meno cuore, più musica.

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