Durante un evento a Bruxelles, Gigi D'Alessio ha sollevato dubbi sull'uso dell'AI nella musica, citando anche il Festival di Sanremo 2025.
Sanremo 2025 e l’intelligenza artificiale: il commento di Gigi D'Alessio accende il dibattito
La polemica sull’intelligenza artificiale nella musica non si placa, e stavolta a sollevarla è stato uno dei nomi più amati del panorama musicale italiano: Gigi D'Alessio. Durante la sua visita all’Eurocamera di Bruxelles, il celebre cantautore napoletano ha espresso le sue preoccupazioni sul futuro della creatività artistica, menzionando anche il Festival di Sanremo 2025 (di cui ha parlato qualche giorno fa anche Enrico Ruggeri). Secondo lui, oggi molti autori utilizzano strumenti basati su AI per comporre canzoni, mettendo a rischio l’autenticità del settore.
A far discutere maggiormente è stata la sua osservazione secondo cui perfino a Sanremo 2025 potrebbe essere stata presentata qualche canzone creata con intelligenza artificiale. “Mi sa che anche a Sanremo c’era qualche canzone fatta così”, ha detto l’artista, facendo immediatamente il giro del web. Il festival della canzone italiana, che da sempre rappresenta un punto di riferimento per la musica del paese, si trova così involontariamente al centro di un acceso dibattito.
Le sue parole potrebbero generare una pioggia di reazioni tra esperti e addetti ai lavori. Se la tecnologia fa parte dell’evoluzione musicale, è vero che aleggia la preoccupazione per il ruolo che l’AI potrebbe avere nella creatività artistica. Il rischio più grande? Secondo i critici, si potrebbe assistere alla standardizzazione della musica, con canzoni sempre più simili tra loro e prive di un’anima autentica.

AI e musica: un problema per Sanremo e per gli artisti?
Il tema dell’intelligenza artificiale applicata alla musica divide da tempo artisti, autori e case discografiche. Il problema sollevato a Bruxelles è che l’AI potrebbe sostituire i compositori, riducendo il valore del lavoro creativo umano. Gigi D'Alessio, forte di un’esperienza pluridecennale, ha evidenziato che l’utilizzo di strumenti digitali per scrivere melodie e testi potrebbe alterare profondamente l’industria musicale.
L’idea che alcune canzoni in gara a Sanremo 2025 possano essere state scritte con l’aiuto dell’intelligenza artificiale desterebbe alquanto scalpore. Certo, che la tecnologia possa essere un supporto è un bene, tuttavia è evidente il rischio di un’industria musicale sempre meno umana.
Alcuni produttori musicali potrebbero difendere l’uso dell’AI, spiegando che può essere uno strumento di ispirazione e non necessariamente un sostituto del talento umano. Tuttavia, artisti e parolieri tradizionali potrebbero temere di essere messi in secondo piano da un algoritmo capace di generare testi e melodie in pochi secondi.
Sanremo, con la sua lunga tradizione, potrebbe diventare il banco di prova per questa rivoluzione tecnologica. I vertici del festival e Carlo Conti prenderanno una posizione chiara su questo tema nella prossima edizione? E soprattutto, il pubblico accetterà brani composti da un’intelligenza artificiale senza sentirsi tradito in qualche modo?