Un momento in particolare nella serata dei David di Donatello, lascia l'amaro in bocca al pubblico di Rai 1 e non solo: i commenti più feroci e la reazione del conduttore Carlo Conti.
Paola Cortellesi per C'è ancora domani è stata la regina indiscussa della 69esima edizione dei David di Donatello, i premi più ambiti nel nostro paese per quel che riguarda il cinema dell'annata appena conclusa. Con lei anche Matteo Garrone e Io Capitano: sono certamente loro i due che si sono portati a casa più statuette. In una serata di esibizioni canore, discorsi commossi e immagini meravigliose, è accaduto però qualcosa che non ha proprio convinto il pubblico da casa, che oltre a guardare la cerimonia ha commentato in diretta i momenti salienti sui social.
L'inviato Fabrizio Biggio si trovava nel Teatro 14 di Cinecittà, con allestimenti di ogni tipo per produzioni cinematografiche e televisive. L'ambientazione di finto carcere, un cortile degli anni Cinquanta e infine, un sottoscala: tutto progettato da scenografi che hanno lavorato alacremente al tutto in questi anni. Dopo aver elencato le candidature, sono stati pronunciati i nomi dei vincitori per i migliori costumi: Sergio Ballo e Daria Calvelli per Rapito di Marco Bellocchio. Ballo ha lanciato a terra il cappotto e si è parecchio agitato: "Siamo in due, potevate darcene due" (riferendosi alle statuette). Ha continuato poi: "Questa sera sono abbastanza arrabbiato: ci hanno messo sulle scale come Vanda Osiris, avremmo voluto vivere con i colleghi in sala questo momento".
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David di Donatello, la polemica dei premi nel sottoscala di Cinecittà: pubblico in rivolta
Successivamente Ballo ha continuato, affermando che il lavoro dei costumisti spesso viene visto come quello delle vetriniste, e invece non è affatto da sminuire. Dopo un'invettiva che è durata molto più di 45 secondi, il tempo previsto per ogni discorso riservato ai vincitori, Biggio ha ridato la linea allo studio e Carlo Conti ci ha tenuto a precisare una cosa: "Voglio specificare che l'aver portato certe categorie nei luoghi dove vive Cinecittà, per noi è una ricchezza, un modo per far vedere al grande pubblico la grandezza di chi lavora dietro le quinte. Ci è sembrato un valore aggiunto, non una diminuzione".
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Come spesso capita in queste circostanze però, non sempre a casa si riesce a capire l'intenzione reale, il messaggio o qualsiasi altra cosa si voglia trasmettere in televisione. Proprio per la questione sollevata da Ballo, ovvero dei costumisti paragonati ai vetrinisti e il grande lavoro che si effettua per la realizzazione di un grande film, quel tipo di ambientazione è sembrata quasi 'offensiva' per professionisti di quel calibro, che quindi non hanno potuto godere degli applausi e degli sguardi di ammirazione che solo la platea è in grado di regalare. Ballo si è infervorato troppo oppure, come la maggior parte dei commenti social hanno espresso ieri sera, aveva totalmente ragione?
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