Wonka, Depp e Chalamet lontani anni luce: cosa non funziona nel prequel al cinema

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Wonka con Timothée Chalamet non convince e per una differenza evidente che riguarda il confronto con l'interpretazione di Johnny Depp nel 2005.

Il film Wonka diretto da Paul King, è il film più chiacchierato in questi giorni nelle sale di tutto il mondo. Si tratta di un prequel del celebre romanzo di Roald Dahl, "La fabbrica di cioccolato", scritto nel 1964. La trama del film si concentra sulle origini del personaggio di Willy Wonka. Da notare che questo è il terzo adattamento cinematografico del libro, seguendo "Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato" del 1971 e "La fabbrica di cioccolato" del 2005.

In questo contesto esploriamo le presunte origini del personaggio, mettendolo sotto i riflettori e dandogli una decisa rinfrescata. Timothée è Willy Wonka in tutta la sua maestosità, con tanto di cilindro e una giacca di raso vinaccia per presentare i suoi allettanti cioccolatini. Ingannato da una coppia di loschi individui, che affittano angusti alloggi e costringono gli inquilini a firmare clausole vessatorie, Wonka si ritrova imprigionato nei sotterranei del loro palazzo, costretto a lavare e stirare panni sporchi per un intero decennio. Con l'assistenza di Noodle, una piccola orfanella evade furtivamente (per poi tornare al lavoro) attraverso i tombini, emergendo per poi improvvisare una redditizia vendita di dolciumi in mezzo alla strada.

Tuttavia, in questa città alla Dickens, un'azienda colosso del cioccolato regna sovrana. Per mantenere la loro posizione dominante sul mercato, corrompono da tempo poliziotti e prelati. Faranno di tutto per impedire al personaggio principale di aprire un'attività di fronte alla loro, che toglierebbe così tutta la clientela. Il tutto è misto a canzoni e balli stile musical, con tutti i protagonisti che cantano e ballano.

Wonka: la più evidente differenza tra Chalamet e Depp

Dimentichiamo l'acido cioccolataio, padrone di un impero alla Paperon de Paperoni che non si lascia scalfire da alcuna emozione, che odia il contatto fisico e la condivisione. Il Wonka di Depp, molto più fedele all'opera di Roald Dahl, non si riesce nemmeno ad intravedere in quello portato sul grande schermo da Chalamet. Il suo è dolce e sensibile, probabilmente è cambiato col tempo, assaporando benessere e successo grazie alle sue creazioni. Chi ha letto il libro, visto e amato il rifacimento di Tim Burton, farà fatica a ritrovare anche solo quel tocco in più che rende tutti i personaggi di Dahl (e anche di Burton), unici e inimitabili. Il loro aspetto sui generis nasconde sempre una storia, spesso triste tutta da scoprire e che spiega il perché delle loro azioni.

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Johnny Depp nei panni di Willy Wonka

Inoltre, in Wonka si mostra attraverso un flashback l'infanzia di Willy e il rapporto meraviglioso con la madre, morta a causa di una malattia: è stata lei a trasmettergli la passione per i dolciumi. Depp invece trasmette tutto il dolore e i traumi del cioccolataio in quanto figlio di un dentista rigido, che gli imponeva di indossare un ingombrante apparecchio ortodontico e gli negava persino il più piccolo dei dolci. Dopo una notte di Halloween, durante la quale il padre aveva gettato nel fuoco le caramelle raccolte dal piccolo Willy, quest'ultimo riuscì segretamente a recuperare e gustare un cioccolatino. Da quel momento, la passione per il cioccolato cambiò radicalmente la sua vita, spingendolo a fuggire da casa. Era necessario questo prequel, che mostra un personaggio iconico in una veste che si discosta completamente da quella che è la sua natura da sempre?

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